Ancora oggi esiste un grave stigma sociale attorno ai problemi di salute mentale.
Quando si ha un male fisico evidente – una gamba rotta, uno slogamento di caviglia, una ferita, qualsiasi cosa di “visibile” insomma – parenti ed amici non si fanno problemi a far sentire il loro supporto.
Ma quando si tratta di un male non visibile come la depressione, esistono talmente tante convinzioni, credenze e preconcetti sbagliati che disincentivano chi ne soffre a farsi aiutare e, anzi, contribuiscono a rendere l’effetto della malattia ancora peggiore, facendogli credere che sia una “sensazione passeggera” e lo bolla come “debole” perché non reagisce agli stimoli della vita come fanno gli altri.
Cos’è davvero la depressione?
Non è la persona più triste nella stanza. Al contrario, la depressione a volte è la persona che non ti saresti mai aspettato.
Indossano una maschera nel tentativo di convincerti e di convincersi che sono felici.
Non è quella persona malinconica che non vuoi avere intorno. Spesso è la persona che tutti amano perché la luce che porta in una stanza è così brillante, ma è solo perché conosce il suo opposto: l’oscurità.
Non è la persona che grida aiuto. È la persona silenziosa che affronta battaglie che sta ancora cercando di capire da sola. Sta cercando di capire il perché tutto questo stia succedendo proprio a lei ma non sa bene come rispondere, come reagire.
La depressione è fare tutto il possibile per nasconderla.
Perché non c’è niente di romantico come nei film. Non è una tristezza temporanea, è una condizione persistente, che ti soffoca e non va via nonostante i tuoi “Devo farcela da solo”.
È quando la notte urli silenziosamente, in ginocchio sul pavimento, e nessuno ti sente perché sei solo e hai bisogno di esserlo finché non lo superi.
Sono le notti insonni in cui stai sveglio fino alle 4 del mattino a fissare il soffitto cercando di darti una spiegazione che invece non hai.
È quando ti senti terribilmente triste senza capirne il motivo.
Sono le lacrime che non racconti ai tuoi familiari e ai tuoi amici, perché non sai nemmeno perché stai piangendo, sai solo che ne hai bisogno.
È il desiderio e il bisogno di stare intorno alle persone, ma allo stesso tempo, la voglia di allontanarle bruscamente.
È guardare i tuoi coetanei attraverso i social media, e pur sapendo che non sia una rappresentazione accurata della loro vita, continui a fare paragoni con loro.
Sono i piani cancellati all’ultimo minuto perché non hai trovato la forza di alzarti dal letto.
È la sveglia che suona al mattino e tu vuoi solo tornare a dormire.
È quella nuvola nera che aleggia su di te e che sembra non andare mai via. E anche in quei pochi momenti felici, a cui ti aggrappi, sai che lei è ancora lì, minacciosa, sopra la tua testa.
La depressione aspetta. Si insinua e si apposta. Aspetta il giorno più bello della tua vita e il tuo momento più felice solo affinché quello successivo possa essere il peggiore.
È la paura di sentirsi molto felici perché sai già che è una sensazione destinata a svanire.
È ogni giorno buono, che sono pochi e lontani tra loro ed sono tutto ciò a cui ti aggrappi.
È la lotta per spiegare alla gente quando ti chiedono “Perché sei depresso?”
E tu semplicemente non lo sai e non sai cosa rispondere.
È una sensazione che non riesci a scrollarti di dosso ma con cui stai quasi imparando a convivere.
Sono tutte quelle abitudini o persone tossiche verso cui graviti.
È bere perché almeno per la durata di quei sorsi il tuo dolore è intorpidito. Sei consapevole che gli effetti ti portano ad essere ancora più depresso il giorno dopo, ma essere “intorpiditi” aiuta a volte.
La depressione è il costante squilibrio delle cose nella tua vita.
È fare troppo esercizio e stare in palestra per ore o stare a letto per settimane, immobili.
È dormire troppo o troppo poco. Ma non importa cosa tu faccia, sei sempre stanco.
È mangiare troppo o semplicemente non avere mai fame. È qualcuno che ti chiede: “Quando hai mangiato l’ultima volta? E nemmeno tu consci la risposta.
È la perdita di peso per la quale le persone ti lodano, ma che non sei tu a controllare.
La depressione è la gente che ti chiede se stai bene e tu non rispondi con ‘Sono depresso’. Dici semplicemente: “Niente, sono solo un po’ stanco”.
È guardare gli altri con invidia e desiderare di essere così felici. È fare finta che la tua vita sia altrettanto felice per sentirti al pari con loro.
È cercare di sforzarsi troppo nelle relazioni per compensare. Sai di essere difficile da affrontare, ma non c’è nessuno che ami di più di quelli che ti accettano, mentre tu stai ancora cercando di accettare te stesso.
È quel momento davvero spaventoso in cui ti apri con qualcuno su ciò che affronti. È quel nuovo livello di amicizia che raggiungi, quando ti accolgono a braccia aperte e ti fanno commuovere.
È trovare incredibilmente difficile amare gli altri perché stai ancora imparando ad amare te stesso.
È guardare a certi giorni della tua vita e apprezzare davvero tutto.
E anche se forse non lo dici tanto spesso quanto dovresti, è l’amore che hai verso chi ti da una mano che ti dà forza.
La depressione è diventare dipendenti da qualsiasi cosa che ti dia uno scopo.
Sia che si tratti di essere un perfezionista negli studi o di diventare uno stacanovista.
È diventare il più coinvolto in un gruppo o un’azienda perché hai bisogno di qualcosa su cui concentrarti e per cui guardare al futuro.
È eccellere nello sport perché aiuta molto avere una squadra su cui contare.
È il bisogno di essere occupati perché se non lo sei passerai troppo tempo da solo e tutto peggiorerà.
È la persona che farebbe di tutto per rendere felici gli altri perché la felicità di qualcun altro è anche la propria.
È osservare tutto fino allo sfinimento perché sai cosa vuol dire nascondere le cose, quindi cerchi negli altri quello che spesso loro non riescono a trovare in te.
È essere il primo disposto ad aiutare, sapendo bene che non c’è niente che tu possa dire o fare se non essere lì per loro e va bene così.
Ma più di questo, la depressione è una forza in te perché non c’è niente di più difficile e tu sei ancora qui, a raccontarlo.
Se hai bisogno di aiuto, chiama il numero verde 800 833 833 (02.20228733 dall’estero), attivo tutti i giorni dalle 8 alle 24. Anche per non udenti.