Purtroppo è successo.
E io ricordo perfettamente le vicissitudini di quel giorno. Quando mi ha tradita, avevamo fatto l’amore proprio quella mattina.
Si era alzato presto ed era andato a farsi la doccia. E mi ha fatto ridere.
Dopo essermi fatta la doccia anche io, mi ha spinto a letto e abbiamo fatto l’amore con passione, intensità. Ed è stato bellissimo.
Quel giorno è anche andato a prendermi la colazione.
Si è vestito e, per farmi una sorpresa, mentre mi asciugavo i capelli è sceso al bar sotto il mio appartamento ed è andato a comprare due cornetti e due caffè da asporto.
Perché sapeva quanto amassi fare colazione insieme.
Mi ha poi accompagnato all’auto, augurandomi di passare una bella giornata al lavoro.
Gli ho detto di amarlo e lui mi ha risposto con un “Io di più“. Gli ho detto che era impossibile, ma lui ha insistito.
Ci siamo baciati e mi ha chiesto di cenare insieme quella sera.
Durante la giornata, mentre ero seduta alla mia scrivania, ho ricevuto una sua foto sexy.
Gli piaceva inviarmi foto così, a sorpresa, perché sapeva quanto io lo trovassi attraente.
Più tardi, mi sono ricordata di una proposta che mi aveva fatto mia madre. Allora gli ho inviato un messaggio per chiedergli se gli andasse di pranzare insieme con i miei genitori.
I nostri genitori vivevano lontani dalla nostra città, e io avevo finalmente incontrato i suoi quella settimana. Mi ha risposto dicendo che gli avrebbe fatto molto piacere.
Tornata a casa, sapendo di dover andare a cena da lui, ho preparato in fretta e furia uno zaino con le poche cose che mi servivano per passare la notte.
Poi sono andata in palestra e gli ho scritto per dirgli che sarei andata da lui subito dopo. Mi ha risposto dicendo che stava preparando una cena speciale, a base di pesce.
Quel giorno, quel maledetto giorno, il mio ragazzo mi ha tradita. Ha inviato quella foto sexy anche a un’altra ragazza, Giulia.
Nella sua rubrica era segnata semplicemente così, Giulia, senza cognome, senza altre informazioni.
L’aveva conosciuta su un’app di incontri e da allora lei non aveva smesso di mandargli foto sexy. Dopo un mese, anche lui ha deciso di fare lo stesso.
E quel giorno, ho visto un messaggio di Giulia. E gli ho chiesto chi fosse, cosa volesse da lui, perché gli inviasse dei messaggi così ambigui.
Lui si è messo subito sulla difensiva, aggirando le mie domande senza rispondere davvero. Me ne sono andata, sbattendo la porta.
Mi ha seguito fino all’ascensore ma io sono stata più veloce di lui. E mi ha lasciato andare.
Il giorno dopo è venuto al mio appartamento. Abbiamo parlato per ore e ore, lui si è scusato, ha pianto, mi ha giurato che non avrebbe mai più parlato a un’altra ragazza.
Mi ha baciato, teneramente, abbracciandomi, implorando il mio perdono.
Ed è stato a quel punto che mi è sorto un dubbio. Sapevo che Giulia gli aveva inviato delle foto, ma lui aveva forse fatto lo stesso?
Gliel’ho chiesto, direttamente. E lui mi ha detto di averle inviato la stessa foto che aveva mandato anche a me il giorno prima. Gli ho detto di non cercarmi mai più e ho bloccato il suo numero di cellulare.
Due giorni dopo il tradimento, mi sentivo morire. Mai avrei pensato di trovarmi in una situazione del genere, non con lui.
Ho bevuto, troppo. Sono rimasta a letto, a farmi cullare dalla mia sofferenza. Ho ceduto e l’ho sbloccato. Gli ho inviato un messaggio per dirgli quanto lo odiassi. Ma non mi ha mai risposto.
Dopo una settimana, mi ha inviato un messaggio, dicendomi che era dispiaciuto, che sapeva di aver mandato tutto all’aria.
Però, mi ha anche scritto che non avrei dovuto sbirciare il suo cellulare. Mi ha detto che stavo esagerando nella mia reazione, che non aveva inviato una foto così esplicita.
Dopo una settimana e mezzo mi sono ubriacata a un pub, da sola. Una donna mi ha vista seduta sul marciapiede, mentre mi reggevo la testa tra le mani.
Ha chiamato un taxi per me, e l’unica cosa che ricordo è il mio risveglio: ero in ospedale. L’ho chiamato più e più volte, perché ero spaventata, ma nessuna risposta.
A due settimane dal tradimento ho ricevuto un altro messaggio. Mi diceva che gli mancavo, che non riusciva a stare senza di me.
Allora gli ho chiesto perché lo avesse fatto. E lui mi ha detto che si sentiva perso.
Dopo un mese da quel fatidico giorno, con un altro messaggio mi ha chiesto se potessimo parlare perché aveva bisogno di vedermi.
Mi ha anche detto che c’erano delle cose mie a casa sua, e che potevo recuperare. Ho acconsentito.
Due giorni dopo, ci siamo incontrati sul lungomare, in uno dei posti che amavamo. Amavamo passeggiare lì, con un gelato alla mano.
Abbiamo parlato per due ore e ho cercato con tutte le mie forze di non piangere, ma ho fallito miseramente.
Mi ha chiesto se lo odiassi e io gli ho semplicemente risposto che non lo riconoscevo più. Mi stavo chiedendo chi fosse la persona di cui mi ero innamorata.
E lui mi ha detto che io lo conoscevo meglio di chiunque altro.
Gli ho detto che ero triste, ferita, e lui mi ha risposto di esserne consapevole. Gli ho chiesto perché mi stava fissando.
E lui mi ha detto che non riusciva a farne a meno perché mi amava, perché era pentito, che voleva tornare indietro nel tempo e cambiare tutto.
Mi ha chiesto di perdonarlo. Ma io gli ho detto di no. Me ne sono andata.
Dopo quattro mesi da quel tradimento, ho cominciato ad avere dei dubbi. Mi sono chiesta se l’aver inviato una foto sexy a una persona che non conosceva nemmeno potesse essere considerato un tradimento.
Il contatto fisico è forse necessario? Non sapevo come rispondere a me stessa, perché non ero mai stata tradita prima.
Con i social network, tradire è diventato un vero e proprio gioco da ragazzi. Possiamo scambiare qualche foto piccante, cancellare la conversazione, e poi sparire nel nulla.
In un certo senso, però, sono felice che tutto questo sia successo. Sono felice perché mi ha permesso di scoprire un’altra faccia della persona che avevo accanto.
E meglio scoprirla prima che poi, dopo aver comprato una casa insieme e avere tre figli. A quel punto sarebbe stato molto più difficile.
Cinque mesi fa, ho preso una decisione che mi ha cambiato la vita, in meglio.
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