Quella che stai per leggere è la lettera ideale e sincera che ci sogniamo di ricevere da un convinto narcisista ma che proprio per questo non scriverebbe mai. Allora la scriviamo noi.
E’ qualcosa che mai direbbe ad alta voce o ammetterebbe di fronte a te, perché farlo metterebbe fine al gioco che tanto gli piace, in cui c’è sempre e solo qualcuno che alla fine vince e prende tutto: lui.
Inizierebbe così…
So che non sono un tipo facile da amare. So che potresti trovarne cento, mille migliori di me e a volte mi chiedo come mai sei ancora qui accanto a me.
So che potresti avere chiunque, se solo volessi, che non sia come me. Che ti dia il cento per cento di se stesso, che non si concentri solo sulla sua vita e sappia che ci siano altre priorità.
Però, volente o nolente, sono così. A me piaccio così.
Non sto cercando di migliorare, sto cercando di farti capire cosa c’è sotto questa scorza tanto dura.
Volevo dirti cosa intendo davvero quando ti dico che ti amo.
Ti amo significa che amo il modo in cui mi sento quando sei con me.
Più specificamente, ti amo nel senso che ti considero come se fossi di mia proprietà.
Come guidare una nuova, lussuosissima Lamborghini, di un nero lucente e dai setosi sedili: amo come aumenti il mio status agli occhi degli altri, facendo loro sapere che sono il migliore e che possiedo anche la migliore sul campo: te.
Amo pensare che gli altri siano gelosi di me e delle mie cose, quindi anche di te.
Significa che amo il modo in cui mi sento quando mi vedo attraverso i tuoi occhi sognanti, che mi ammirano, che mi venerano e a cui non posso rinunciare.
Amo pensare a te come debole, vulnerabile, emotivamente fragile, e amo guardarti dall’alto in basso per la tua innocenza e ingenuità che definirei infantile.
Amo incolparti ogni volta che ne sento bisogno.
Amo provare disprezzo per te, perché mi protegge da qualcosa che odio ammettere, ovvero che mi sento totalmente dipendente da te per alimentare il mio senso di superiorità e per mantenere viva nella mia mente la mia illusione di potere.
Amo quando mi chiedi qualcosa, qualunque cosa, come se fossi l’unica tua fonte di sapere onnisciente e onnipotente.
Che sa tutto senza sbagliare mai.
Certo, avrai anche notato quanto sono suscettibile quando, in qualunque modo, vengo messo in discussione o criticato; sì, odio quanto mi sento fragile al solo pensiero che tu, o il mondo, possiate giudicarmi per non averti tenuta in riga.
Quando dico ti amo voglio dire che amo quanto a fondo ti impegni per farmi sentire il tuo tutto, che sono il centro della tua vita, che vuoi che io sia felice, e che non aspetti che anch’io faccia altrettanto.
Amo il potere che ho di approfittare della tua gentilezza e delle tue buone intenzioni, come amo il piacere che traggo quando mi sento enorme in confronto a te, cogliendo ogni occasione per farti sentire piccola e insignificante.
Amo il modo in cui mi sento sapendo che ho il potere di controllare il tuo umore e so che quando voglio farti impazzire ci riesco benissimo; ad esempio quando ci rimani male, vorresti affrontare la cosa con me ma sai che non accadrà mai.
Amo quanto non pensi ad altro che alleviare il mio dolore: mai il tuo.
E che hai un animo così generoso che, indipendentemente da quello che fai, pensi che non mi farai mai sentire abbastanza bene, amato, rispettato o apprezzato abbastanza.
Amo lo status che ho stando con te e fare il mio lavoro per tenerti tranquilla al tuo posto. Lo sai che sono superiore a te e che questo mi da il diritto di ricevere tutto il piacere, l’ammirazione e l’affetto.
Il mio ti amo significa che amo il modo in cui mi sento quando sono con te. A causa di quanto spesso le persone come me odiano e guardano dall’alto in basso gli altri, i nostri neuroni a specchio ci fanno sperimentare costantemente sentimenti di auto-disprezzo.
Ma è solo in questo modo che posso amare me stesso attraverso te. Amo anche odiarti per il mio bisogno di dover contare su di te per qualsiasi cosa.
Amo il fatto che pensi di non avere altra scelta che stare con me.
Pensi che tu debba stare con me, indipendentemente da come ti maltratto, nonostante sia palese che la tua dipendenza da me sta drenando ogni energia dalla tua vita, che stai rischiando di perdere sempre più di ciò che più apprezzi, e ti è caro, come le persone che ti amano e ti sostengono davvero.
Amo farti sentire come se ti stessi facendo un favore stando con te e lanciandoti solo le briciole del mio amore.
Il vuoto dentro di me è così grande che ha un costante bisogno di succhiare il respiro e l’energia che tu apporti alla mia vita, che io bramo come una droga che non mi soddisfa mai abbastanza, che combatto come un animale per accumulare, e che odio il solo pensiero di condividere.
Amo il fatto di poterti far sentire insicura in un batter d’occhio, soprattutto dando attenzioni ad altre donne e agli altri in generale.
Che potere mi dà questo di farti implorare ciò che facilmente do agli altri, chiedendoti perché gli altri ottengono così facilmente ciò che tu lotti ogni giorno per avere.
Amo il potere che ho di riconquistarti ogni volta che minacci di andartene, dicendoti qualcosa che tu vuoi sentire.
E so che posso sempre convincerti a fidarti di me usando il mio fascino, ingannandoti nel pensare, anche questa volta, che cambierò.
Amo modellare i tuoi pensieri e le tue convinzioni.
Amo essere in controllo della tua mente, in modo che tu pensi a me come il tuo miracolo e il tuo salvatore, una fonte di sostentamento da cui dipendi, e a cui torni sempre, non importa quanto in alto cerchi di volare via.
Amo il fatto che questo mi fa sentire come un dio, per mantenerti così ossessionata nel farmi sentire adorato e venerato, sacrificando tutto per me e per provare a te stessa che io ti ami ancora.
Amo come manipolo abilmente le opinioni degli altri su di te, facendoli schierare dalla mia parte come se fossi io il buono, e tu la cattiva, facendoti passare come appiccicosa, capricciosa, egoista e che non smette mai di lamentarsi per tutto.
Amo come pensi che sia colpa tua e come ogni nostra discussione finisca per concentrarsi su cosa non va in te, o come tu non riesca a farmi sentire amato. E naturalmente, da parte mia, ricordandoti tutto ciò che ho fatto per te, e quanto sei ingrata.
Amo usare il mio potere per buttarti giù, per farti dubitare di te stessa, per mettere costantemente in discussione i tuoi valori e in dubbio la tua sanità mentale.
Sono ossessionato da come cerchi di spiegare agli altri quanto io non sia come loro credono.
A me, invece, professi la tua lealtà, chiedendoti e chiedendomi cosa c’è di sbagliato in te, invece di realizzare che non si può rendere felice qualcuno che trae il suo senso di potere e piacere dal provare disprezzo per gli altri e per te.
Amo possedere i tuoi pensieri, i tuoi sogni, le tue ambizioni.
E assicurarmi che i tuoi desideri e le tue necessità siano esclusivamente focalizzati a non farmi arrabbiare, a soddisfare me e a mantenere felice me.
Amo quanto sia facile per me dire no a tutto ciò che è importante per te, mentre io, invece, mantengo la tua attenzione sui miei bisogni e desideri, sui miei disagi e dolori.
Amo poterti isolare da coloro che potrebbero aiutarti a vedere la realtà, a rompere l’incantesimo, e amo farti diffidare di loro, in modo che tu deduca che nessun altro possa davvero sopportarti all’infuori di me.
Amo che tu continui a dirmi quanto ti ho ferito, non sapendo che, per me, questo è come avere la conferma di quanto efficaci siano state le mie tattiche per farti soffrire.
Non importa quanto a lungo tu implori e supplichi il mio amore e la mia ammirazione.
Non ti permetterò di sentirti ricambiata e apprezzata. Perché dovrei permetterlo? Quando godo dall’allontanarti da tutto ciò che ti potrebbe fare andare via da me?
Godo nel non darti ciò che più desideri: la tenerezza di cui hai bisogno. Godo nel trasformare ogni tuo sogno in una bolla di sapone che scoppia appena me ne parli.
Tutto quello che dici, ogni dolore o lamentela che condividi, puoi starne certa che ti tornerà indietro.
Sotto forma di insulto, di minaccia, di derisione, per far continuare questo circolo vizioso: farti cercare di spiegare, dubitare di te stessa e confonderti, cercando di capire perché non “capisco”.
Se fossi onesto con te e con me stesso ti direi che…
Mentre odio te e la mia dipendenza dalla tua attenzione premurosa, il mio bisogno continuo e innato mi fa desiderare di vedermi attraverso i tuoi occhi, sempre pronti a venerare, adorare, perdonare, trovare scuse per me, e cadere nelle mie trappole.
Il mio compito è quello di mostrare un completo disinteresse per i tuoi bisogni emotivi e le tue ferite, di addestrarti, quasi come fossi un animale, di respingerti e punirti di conseguenza, finché non impari la lezione.
La lezione sarebbe che per me non vali più di un oggetto: non hai una voce, non hai alcun desiderio se non quello di servire i miei comodi e rendermi felice, e non hai un’opinione su quanto male vieni trattata.
Ti amo significa che ho bisogno di te perché, a causa del disgusto che in realtà provo verso me stesso, ho bisogno di qualcuno che non mi abbandoni e che io possa usare come sacco da boxe per farmi sentire bene, facendolo sentire male con se stesso.
Odio qualsiasi segno di debolezza in me.
Ed è per questo che odio te, e tutti quelli che considero inferiori, stupidi e deboli.
Ed è per questo che quando ti dico ti amo, non amo te, ma il potere che ho di rimanere un mistero che tu non risolverai mai a causa di ciò che non sai e ti rifiuti di credere.
Cioè che l’unico che può vincere questo gioco è quello che conosce le regole. Io.
Non cambierò mai: sono deciso a rimanere dalla parte dei vincitori, sempre in competizione per il premio, gongolando della mia capacità narcisistica di essere senza cuore, insensibile, freddo, calcolatore e orgoglioso, per assicurarmi che il mio senso di superiorità non sia ostacolato da niente e nessuno.
Con “amore” ma a modo mio,
Il tuo narcisista preferito