Le dinamiche di una relazione possono essere difficili.
Personalmente, non ho mai avuto problemi a fare il primo passo.
Spesso ho inviato il primo messaggio alla persona che mi interessava e non ho mai avuto ragione di pentirmene.
Sono semplicemente fatta così.
Non mi faccio problemi nel dire all’altra persona che mi manca o che sto pensando a “noi”.
L’ho fatto moltissime volte e preferisco sempre la sincerità a tutte quelle dinamiche complesse dei primi tempi di una frequentazione.
Questo non vuol dire, però, che sia disposta a tutto. Anche se faccio il primo passo e nutro effettivamente dell’interesse nei confronti dell’altro, ho i miei limiti.
Se mi ignori, non continuerò a cercarti e non mi volterò indietro perché avrò già fatto la mia parte.
Non credo a tutte le presunte giustificazioni che potrebbero averti spinto a rispondermi dopo ore e ore o persino giorni.
Scrivere un messaggio richiede qualche secondo del tuo tempo e, se nutri dell’interesse nei miei confronti, farai certamente in modo di riservarti quell’attimo.
Odio dover fissare lo schermo del cellulare in attesa di una risposta, sussultare ad ogni notifica nella speranza che tu mi abbia risposto.
Odio le false speranze. E nel momento in cui tu cominci a deludere le mie aspettative, io avrò già cominciato ad allontanarmi.
Se poi mi rispondi a monosillabi, o lasci morire subito la conversazione, non sarò certo io a cercare di rianimarla.
Se hai dell’interesse nei miei confronti, mi aspetto che sia anche tu a voler proseguire la conversazione, a farmi domande, a scoprire la persona che sono.
Nel caso in cui tu non abbia alcuna intenzione di partecipare alla conversazione, non perderò minuti preziosi del mio tempo per risponderti e cercare di capire se c’è qualcosa che non va.
Non voglio che il nostro rapporto, o meglio gli inizi di un possibile rapporto, siano connotati da passività, apatia e dai soliti messaggi abitudinari.
Non che bisogni sempre essere originali a tutti costi, ma, soprattutto all’inizio di una frequentazione, abbiamo talmente tante cosa da dirci e da scoprire che mi sembra stupido ripetere sempre le stesse cose.
Se ti invio un messaggio, è perché desidero sentirti. Voglio far parte della tua quotidianità, voglio leggere il tuo nome sullo schermo del cellulare e sorridere, senza dover sussultare dopo ore e ore di attesa per una risposta.
E se le mie aspettative vengono deluse, per quanto mi possa dispiacere, mi arrenderò. Lascerò andare tutti i miei sogni e le aspettative di un futuro insieme, perché chiaramente non è ciò che desideri anche tu.
Non posso obbligarti a provare ciò che provo io. Ma posso decidere di trovare ciò che cerco altrove.
Non ti inseguirò e non farò il possibile per ottenere il messaggio dei miei sogni. Amo la spontaneità e non intendo infastidire nessuno, men che meno la persona con cui vorrei costruire un futuro.
Ti ho scritto per prima per tantissime volte e non lo rimpiango. Ti ho fornito mille spunti di conversazione.
Ma adesso sta a te. Se tieni davvero a me, o a quello che potremmo diventare, me lo dovrai dimostrare. Io ho già fatto il possibile e non esiterò ad andarmene se mi dai le ragioni di farlo.
Non sono certa che farai lo stesso, perché ho visto come tendi a rispondere ai miei messaggi. Quasi come se mi stessi facendo un favore.
Forse avrei dovuto fermarmi prima, ma volevo darti un’ultima possibilità, o forse ho cercato di ingannarmi e convincermi che avrebbe potuto funzionare.
Per far funzionare una relazione, bisogna remare in due. E per adesso ho l’impressione di essere stata io ad usare sempre i remi.
Ora, però, sono stanca e non voglio continuare a sforzarmi per tutti e due perché non penso che tu lo meriti.
Se tenevi davvero a me, me lo avresti dimostrato, anche solo con dei semplici messaggi. Con delle risposte partecipative, facendomi sentire desiderata e voluta. Ma questo non è successo.
Ecco perché, mi dispiace, ma evidentemente non meriti più le mie attenzioni. Ho fatto il possibile e, a quanto pare, il possibile non è bastato.
Non calpesterò il rispetto che nutro per me stessa per una persona che non merita i miei sforzi.